Tutto quello che c’è da sapere sul 5 per mille

Quando si parla di 5 per mille si fa riferimento a una quota dell’Irpef che viene ripartita dallo Stato in base alle indicazioni che i cittadini contribuenti forniscono in fase di dichiarazione dei redditi. Il denaro viene destinato alle realtà non profit che risultano iscritte nelle liste dell’Agenzia delle Entrate. Ogni anno il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali rende nota la lista dei pagamenti riguardanti il 5 per mille dell’anno precedente, con l’indicazione per ciascun ente beneficiario della data del mandato di pagamento e della quota attribuita.

Una definizione di 5 per mille

La legge definisce in maniera esplicita tutte le finalità correlate al 5 per mille. A beneficiare di questo tipo di donazione sono alcune amministrazioni pubbliche e gli enti non profit che svolgono attività le cui finalità sono indicate dalla legge e che di conseguenza si possono accreditare presso una certa amministrazione. I Comuni, a loro volta, possono essere beneficiari, ma a patto che investano le risorse che ricevono in attività sociali. Spetta alle organizzazioni non profit acquisire le informazioni utili a identificare la finalità più indicata per poi intraprendere il percorso di accreditamento.

Il 5 per mille per Medici Senza Frontiere

Chi effettua una donazione 5×1000 può prendere in considerazione di versare i propri soldi a una realtà come Medici Senza Frontiere, che da mezzo secolo è impegnata in tutto il mondo per fornire assistenza sanitaria a donne e uomini di tutte le età in difficoltà. La trasparenza e l’indipendenza sono le caratteristiche peculiari del modus operandi di Medici Senza Frontiere, la cui attività è possibile proprio grazie alle donazioni che provengono da privati, e che è presente anche in zone teatro di guerra, in aree colpite da catastrofi naturali e ovunque ci sia bisogno.

I riferimenti normativi

Chiunque decida di donare il 5 per mille dovrebbe sapere in che cosa consiste e qual è la funzione di tale realtà. Ebbene, sulla base di principi di sussidiarietà fiscale, tale quota di Irpef viene attribuita a uno degli enti non profit che fanno parte della lista dei beneficiari dell’Agenzia delle Entrate. È stato l’articolo 1 della L 266/05, cioè la Legge Finanziaria del 2006, a introdurre il 5 per mille, che poi è stato confermato con le Finanziarie degli anni successivi. Infine il meccanismo è diventato definitivo con il comma 154 dell’articolo 1 della L 190/14. Il D. Lgs. 111/2017 poi ha rinnovato il meccanismo del 5 per mille nel contesto della Riforma del Terzo Settore.

Chi può ricevere il 5 per mille

Per il riquadro relativo alla ricerca scientifica e universitaria possono beneficiare del 5 per mille gli enti di istruzione e ricerca, mentre per il riquadro relativo agli enti del terzo settore che sono iscritti al RUNTS si tiene conto delle realtà che sono, appunto, indicate nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, comprese le cooperative sociali, eccezion fatta per le imprese sociali di natura societaria. Per quanto concerne il riquadro riguardante la ricerca sanitaria, si fa riferimento alle istituzioni e agli enti che effettuano attività di ricerca sanitaria con orientamento traslazionale e agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

Il sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche

Il 5 per mille può essere impiegato anche per sostenere dal punto di vista economico le associazioni sportive dilettantistiche, a patto che dispongano del riconoscimento a fini sportivi fornito dal Coni o che siano affiliate a un ente sportivo nazionale o a una federazione sportiva. Le associazioni possono svolgere attività di avviamento sportivo per soggetti svantaggiati, per persone con più di 60 anni o per i minori.

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