Se rappresenta una soluzione interna al contesto familiare, la successione aziendale rischia di tramutarsi in un problema, anche perché entrano in gioco i sentimenti e le emozioni, che non sempre vanno d’accordo con le aspettative aziendali. Il pericolo, dunque, è che delle divergenze in apparenza banali diano vita a un vero e proprio conflitto. In tali circostanze, la successione si trasforma in una fonte di disagio. Che cosa si può fare per impedire che ciò accada?
Definire le proprie aspettative
In primo luogo, è bene definire con una certa precisione le proprie aspettative. Qualunque imprenditore deve essere il più possibile consapevole di ciò di cui ha davvero bisogno; deve capire, insomma, che cosa si attende dalla successione. Questo vuol dire sapere a quale figlio affidare la gestione dell’azienda, per esempio. D’altro canto, è bene avere ben chiari i desideri dei familiari coinvolti. Se è vero che le redini sono ben salde nelle mani dell’imprenditore, è altrettanto vero che ci sono anche altre parti i cui obiettivi non possono essere trascurati. Non ha senso fare di tutto affinché l’azienda rimanga in famiglia se poi, in quella stessa famiglia, non c’è nessuno che abbia intenzione di assumersi tale responsabilità. Non è raro che i membri della generazione successiva si trovino in difficoltà o comunque sotto pressione perché sono chiamati ad assecondare le aspettative altrui pur avendo pianificato altri progetti.
L’importanza della comunicazione
Per non finire in questi vicoli ciechi, è di fondamentale importanza imparare a comunicare con la massima sincerità e in maniera aperta. Tutti i temi, pur spinosi che siano, devono essere affrontati a cuore aperto. All’interno della famiglia è molto importante saper discutere, anche quando le questioni in ballo sono molto complesse. Se si è in difficoltà a comunicare, non c’è motivo di preoccuparsi; per rimediare è sufficiente ricorrere a un supporto esterno, a patto che si possa considerare neutrale, come per esempio un consulente esperto in materia di successione. Un’assistenza esterna, ovviamente con un approccio indipendente, può garantire molteplici vantaggi nel caso di successioni interne alla famiglia. Un consulente aiuta a gestire in maniera più oculata il tempo e favorisce lo sviluppo del business secondo le performance desiderate; in virtù di un affiancamento completo, affronta tutti i temi da gestire, dal diritto contrattuale alla previdenza, con una mediazione impeccabile.
Il valore della correttezza
Qualunque sia la decisione che si prende, è fondamentale mantenersi ancorati al valore della correttezza. È inevitabile che si verifichino dei contrasti, per esempio, quando alcuni componenti della famiglia sono penalizzati a scapito di altri. Essere corretti vuol dire fra l’altro concedere pari opportunità, e prendere in considerazione le qualifiche di tutti i soggetti potenzialmente coinvolti. È questo uno dei motivi per i quali ci si deve muovere in anticipo; non esiste un momento migliore per cominciare a programmare la successione interna, ma è chiaro che più si aspetta più si è costretti a correre. In linea di massima, la durata di un processo di successione può essere compresa fra i 5 e i 10 anni.