Gustare il vero tabacco nella sigaretta elettronica? Si può fare!

Cosa sono i tabacchi organici da svapo, come vengono realizzati e con quali materie prime.

Quando si parla di sigaretta elettronica molte persone pensano agli sbuffi di vapore denso al profumo di fragola, melone o crema pasticcera e, probabilmente, si immaginano che lo svapo sia solo frutta e dolcetti.

Ciò non potrebbe essere più lontano dalla verità, poiché in realtà il panorama degli aromi e dei liquidi per e-cig è molto sfaccettato e spazia dai gusti più banali a quelli più complessi.

Non soltanto, dunque, e-liquid fruttati e cremosi ma anche – e soprattutto – tabaccosi.

Esistono due tipologie principali di tabacchi per svapo:

  • Sintetici
  • Organici o naturali

I primi vengono creati in laboratorio tramite l’impiego di molecole aromatiche molto simili a quelle naturali, ma il loro sapore tuttavia trascende parecchio da quello del classico tabacco combusto.

Gli organici, al contrario, vengono realizzati con vere foglie di tabacco, perciò risultano molto più simili ed affini al gusto originale della materia prima.

Come vengono prodotti gli aromi organici al tabacco: differenze tra estratti e macerati.

Nei negozi di svapo, solitamente, i tabacchi organici si trovano in forma di aroma concentrato o liquido scomposto, mentre è molto più raro imbattersi in liquidi pronti (pochi i prodotti disponibili al giorno d’oggi in questo formato).

Gli aromi concentrati per sigaretta elettronica al vero tabacco sono tradizionalmente di due tipi:

  • Macerati
  • Estratti

I macerati vengono realizzati grazie alla macerazione a freddo delle foglie di tabacco all’interno del glicole propilenico (PG), la base più utilizzata come solvente per gli aromi. Grazie ad un bagno ad ultrasuoni il processo può essere accelerato e le molecole aromatiche della matrice vegetale si disciolgono nel liquido, che viene poi filtrato e depurato.

Il prodotto ottenuto con questa lavorazione è morbido e molto fedele allo spettro aromatico della materia prima, ma necessita di un periodo di maturazione più o meno lungo – dopo la diluizione in base neutra – per esprimere in toto il suo potenziale. In questo tempo il liquido assume sfumature gustative differenti e subisce un’evoluzione aromatica che rivela le note più nascoste e complesse del tabacco utilizzato.

Al contrario, gli estratti sono invece prodotti ad altissima concentrazione che non necessitano di particolare maturazione prima del consumo, se non il tempo necessario affinché gli ingredienti in gioco (PG e VG) si amalgamino adeguatamente.

Il metodo più utilizzato per fare un estratto di tabacco è quello che prevede l’utilizzo di un macchinario ad estrazione solido-liquida diretta, che schiaccia meccanicamente le foglie senza solventi intermedi.

Per realizzare, invece, un aroma più pieno, si passa attraverso un solvente (di solito etanolo): il composto ottenuto viene poi completamente dealcolizzato con un evaporatore rotante e disciolto in PG, per poi essere avviato anch’esso al processo di purificazione.

In generale, un estratto risulta più spigoloso e prorompente di un macerato, in particolare se svapato a poche ore dalla miscelazione in basi neutre. Sulla lunga distanza, invece, l’estratto in teoria dovrebbe rimanere più o meno stabile, mentre il macerato assume una complessità aromatica maggiore e più vellutata.

In entrambi i casi, comunque, si tratta di e-liquid che tendono ad incrostare parecchio le coil, poichè la “caramellizzazione” degli zuccheri (naturalmente presenti nella foglia del tabacco) avvolge le resistenze e ne causa il deperimento precoce dopo pochi millilitri vaporizzati.

Per questo motivo i dispositivi più adatti per svapare i tabacchi organici tradizionali sono gli atomizzatori rigenerabili, sia per resa aromatica migliore che per la possibilità di rigenerare la resistenza in qualsiasi momento.

Tuttavia, ad oggi, si sono aggiunte altre metodologie di estrazione del tabacco per la produzione di liquidi organici puliti, utilizzabili anche su pod mod e sistemi non rigenerabili.

Aromi organici che sporcano meno le coil: distillati e micro-filtrati trasparenti.

Quando La Tabaccheria annunciò il lancio sul mercato della nuova linea di aromi organici per pod, il pubblico dei vaper è entrato letteralmente in visibilio.

Ciò che sembrava impensabile fino al giorno prima era stato reso realtà: prodotti ottenuti da vere foglie di tabacco ma completamente trasparenti, con un sapore fedele alla materia prima ed una durata delle coil garantita per decine di millilitri!

La tecnica della “Purificazione Selettiva” de La Tabaccheria resta al momento top secret e si basa sull’eliminazione delle molecole responsabili sia dell’incrostazione delle coil che del cambio di sapore prematuro.

Altre aziende si sono prodigate in questo senso poco dopo l’uscita degli Organic 4 pod, utilizzando però dei metodi estrattivi differenti, in particolare:

  • Distillazione botanica analcolica
  • Microfiltrazione

Gli aromi distillati vengono realizzati in maniera del tutto simile a quella con la quale viene prodotto un classico distillato come il gin, solo che anzichè utilizzare l’alcool come solvente si utilizza l’acqua. Le foglie vengono, dunque, immerse in acqua e il vapore prodotto dal riscaldamento di questa “bagna” va poi a condensarsi nell’alambicco.

Il prodotto ottenuto è totalmente trasparente e pulito, senza dubbio più delicato e tenue di quello di un estratto o un macerato, ma con un compromesso aroma-durata coil senza paragoni.

La Microfiltrazione è, invece, un processo che sfrutta il passaggio dell’aroma in una membrana microporosa che rimuove le particelle solide dal fluido e lo rende molto più pulito e longevo per le coil. Purtroppo questa tecnica porta via anche parte della complessità aromatica al prodotto.

Quali tabacchi naturali si possono svapare sulla sigaretta elettronica?

Partendo dal presupposto che qualsiasi tipologia di tabacco può essere utilizzata per produrre aromi o liquidi da svapo, ecco quali sono le varietà più utilizzate dalle aziende:

  • Virginia: foglie essiccate ad aria calda dal colore dorato, con note dolci di paglia e fiori secchi.
  • Burley: pianta molto alta le cui grandi foglie vengono essicate ad aria, rimane molto secco ed è quello più utilizzato per la produzione delle sigarette tradizionali.
  • Izmir: tabacco dalle foglie piccole curato al sole, con sentori particolarmente speziati e piccanti, com’è tipico delle specie orientali.
  • Perique: varietà americana molto pregiata coltivata in Lousiana, il cui clima e suolo ne caratterizzano il bouquet. Le foglie vengono fatte essiccare in appositi capannoni e poi fatte fermentare (pressate) per più di un anno dentro dei barili di whisky: il risultato è un tabacco molto profumato, fruttato, erbaceo e speziato.
  • Black Cavendish: metodo di lavorazione cha dà il nome al prodotto, ottenuto dalla fermentazione di tabacco Virginia e/o Burley, con sentori dolci-secchi di miele di castagno ed uva passa.
  • Kentucky: essiccato con fuoco diretto e affumicato, con tipiche note di legno e cuoio. Quello toscano è tipico degli omonimi sigari.
  • Latakia: siriano o cipriota, curati entrambi a fuoco. Il prodotto ottenuto è scuro/tendente al nero, ha forti sentori di fumo e incenso ed un aroma dirompente e persistente, molto utilizzato nella pipa.

Esistono tantissimi altri tipi di tabacco che trovano spazio in ricette ricercate di alcune aziende produttrici di liquidi ed aromi per svapo, ognuna con le sue peculiarità.

In tal senso, è possibile riprodurre sulla sigaretta elettronica il gusto della sigaretta classica, dei sigari e delle misture da pipa, così da rivivere in maniera molto fedele (e senza tutte le sostanze tossiche della combustione) l’esperienza aromatica del fumo.

Inoltre, grazie all’assenza del sapore di bruciato, si potrà godere del vero sapore del tabacco in maniera più naturale e sicura.

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