Lavorazione delle lamiere: la tecnica di taglio laser

Taglio laser

Chi vuol conoscere da vicino la tecnica di taglio laser non può fare a meno di scoprire in maniera approfondita le caratteristiche e il funzionamento delle macchine che vengono utilizzate a tale scopo. Ci aiutano, in questo compito, gli specialisti di Lama Water Jet, che si occupano di taglio laser a Roma.

Come sono fatte le macchine per il taglio laser?

Si tratta di strumenti che sono formati da parti differenti, vale a dire un oscillatore (noto anche con il nome di testa di taglio), un sistema di assi (in alternativa, un braccio robotizzato sul quale è installata la testa) e una struttura schermata il cui obiettivo è quello di impedire che il raggio di taglio possa provocare incidenti o infortuni sfuggendo al controllo. La struttura di sostegno del pezzo cambia a seconda del tipo di lamiera che deve essere lavorata, e lo stesso dicasi per i serraggi. Quindi, ci possono essere macchine caratterizzate da piani di lavorazione semplici, ma anche strutture un po’ più complesse con delle pinze di clampaggio.

Come vengono usate le macchine in questione?

È possibile adoperarle singolarmente, ma anche in linee che presuppongono varie tipologie di lavorazioni: per esempio la punzonatura e la piegatura, ma anche l’imbutitura, la tranciatura e la pannellatura. Il taglio laser 2D viene impiegato per ottenere delle sagome specifiche a partire dai fogli di lamiera piana. In questo caso si adoperano dei macchinari che lavorano su due assi più uno. I semilavorati di partenza sono molto semplici, in quanto si tratta di fogli di lamiera di spessori differenti; anche per questo motivo le macchine destinate al taglio 2D sono munite di sistemi finalizzati ad incrementare la produttività, quale – per esempio – il caricamento automatico.

Quali sono le tecniche di taglio che possono essere utilizzate?

C’è, per esempio, il taglio con gas inerte: si usano l’elio, l’argon o l’elio, che sono appunto gas inerti, tramite i quali il materiale può essere allontanato dal solco che è stato creato. Da questa tecnica scaturisce un taglio di qualità elevata, con una ridotta striatura laterale. Una soluzione alternativa è rappresentata dal taglio assistito ossigeno: come il nome lascia intuire, in questa circostanza non si impiega un gas inerte ma, appunto, l’ossigeno, che reagendo con il materiale di composizione della lamiera dà vita a ossido di metallo. Si tratta di un processo che produce altra energia che si somma all’energia del fascio laser, per effetto della quale la velocità di fusione cresce, come pure la velocità di lavorazione del materiale.

Si può utilizzare il taglio laser anche per i tubi?

Certo che sì: il ricorso al laser è più che consigliato per la lavorazione e il taglio di tubi, fermo restando che in situazioni del genere riveste una funzione di primaria importanza il sistema di serraggio del materiale che viene lavorato. In più è opportuno prestare la massima attenzione al livello di potenza adottato, per non correre il rischio di provocare danni alla struttura del tubo.

E il taglio con laser a fibra che cos’è, invece?

In questa situazione, a generare il raggio è un laser seed. Il raggio quindi viene amplificato per mezzo di fibre di vetro installate proprio per questo scopo e che sono alimentate da una particolare fonte di energia. Il taglio a fibra è suggerito, fra l’altro, per il rame, per l’ottone e per diversi metalli non conduttori. I benefici che derivano da tale processo hanno a che fare, prima di tutto, con un più elevato livello di efficienza, ma anche con la maggiore velocità di taglio dei metalli.

Articoli consigliati