Come è nata l’Unione Europea?

L’Unione Europea è nata essenzialmente come un progetto di pace al fine di porre termine alle tormentate relazioni tra i Paesi europei che avevano portato alle due guerre mondiali in meno di 50 anni. La Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) fu formata nel 1951 con il Trattato di Parigi e, secondo le parole dei suoi fondatori, una simile unione avrebbe reso “impensabile e materialmente impossibile” una guerra, considerato che vi sarebbe stato un mercato comune del carbone e dell’acciaio. In altri termini, l’obiettivo era quello di neutralizzare la competizione tra i Paesi europei per le risorse naturali. In un primo momento, la CECA aveva solo sei membri fondatori: Francia, Italia, Germania Ovest, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi.

L’allargamento verso la CE

In seguito al successo della CECA, ci ricorda il sito EuropeiUnite.eu, i sei membri fondatori decisero di estendere questa forma di cooperazione anche ad altre aree economiche e all’energia atomica. Questo portò alla creazione della Comunità economica europea (CEE) e di EURATOM, con tre organizzazioni che, in un secondo momento, si fusero per formare una sola Comunità Europea (CE).

Nel 1973 l’Irlanda entrò nella CEE insieme al Regno Unito e alla Danimarca, dando così vita a quello che è stato il primo allargamento ufficiale. Grecia, Spagna e Portogallo si unirono negli anni ’80, seguiti da Austria, Finlandia e Svezia nel 1995.

La nascita dell’Unione Europea

Nei quattro decenni successivi, la CE si è evoluta nell’Unione Europea. Il trattato di Maastricht del 1993 ha creato l’Unione come la conosciamo oggi, basata su tre pilastri:

  • la Comunità europea (I pilastro),
  • la politica estera e di sicurezza comune (PESC) (II pilastro),
  • la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni (III pilastro).

L’UE era sostenuta da un’unica struttura istituzionale, composta da Consiglio, Parlamento europeo, Commissione europea, Corte di giustizia e Corte dei conti.

I nuovi membri

Il più grande allargamento dell’UE ha avuto luogo nel 2004 durante la presidenza irlandese del Consiglio europeo, con l’adesione di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Cipro e Malta nel Giorno dell’Europa, il 9 maggio. Altri due paesi dell’ex blocco sovietico, Bulgaria e Romania, hanno aderito nel 2007, seguiti dalla Croazia nel 2013, portando i membri a 28.

Nel 2016, invece, il Regno Unito ha votato per lasciare l’UE, riportando i Paesi membri a quota 27.

Il 2017 ha segnato 60 anni dalla firma del Trattato di Roma. Nel marzo di quell’anno, la Commissione europea ha pubblicato un Libro bianco per iniziare la condivisione delle discussioni sul futuro dell’Europa.  Il documento esponeva cinque scenari su come l’UE potrebbe evolvere nel prossimo futuro, e il 25 marzo dello stesso anno i leader europei decisero di celebrare il 60° anniversario con la Dichiarazione di Roma, che impegna l’Unione ad affrontare le sfide contemporanee.

Le elezioni europee tenutesi a maggio 2019 hanno registrato la più grande affluenza in 25 anni, con milioni di cittadini in tutta Europa che si sono recati alle urne. A novembre 2019 il Parlamento europeo ha dichiarato un’emergenza climatica e a dicembre 2019 la Commissione UE ha presentato l’European Green Deal, tracciando in questo modo un ulteriore percorso di sviluppo per gli anni a venire.

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