Come fare per diventare ottico


L’ottico opera in uno di quei settori lavorativi che sembra non conoscere la parola crisi e non è un medico, quindi la sua professione è diversa da quella dell’oculista, ma un tecnico sanitario che si occupa della terapia dei vari difetti visivi, suggerendo lenti a contatto ed occhiali più ideonei ai pazienti. L’ottico optometrista infatti, calcola la vista e ne identifica i difetti, consiglia al cliente le lenti a contatto idonee, che possono essere, in base all’esigenza, morbide, rigide o cosmetiche o gli occhiali appropriati per migliorare il difetto visivo; in più, l’ottico fa attività di laboratorio, manipolando le lenti per poterle accomodare alla montatura, prepara il prodotto ed è anche autorizzato alla vendita al pubblico. In base alla qualificazione lavorativa scelta quindi, l’ottico optometrista è un sanitario ed anche un venditore.

 

Per diventare ottico optometrista bisogna conseguire la qualifica di Operatore Meccanico del Settore Ottico, seguita dall’abilitazione professionale e questa si può ottenere in diversi modi: frequentando un biennio di scuola superiore e poi specifici corsi tenuti da scuole che operano a livello regionale; facendo 5 anni di studio presso un istituto professionale di stato per ottici; frequentando un biennio dopo aver conseguito la maturità presso una scuola regionale per ottici. Successivamente, la specializzazione in optometria si può ottenere partecipando ad uno dei corsi della durata di tre anni banditi da apposite scuole di optometria statali e private oppure frequentando il corso di laurea in ottica e optometria all’università avviato presso le facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di gran parte degli Atenei italiani. La laurea triennale di specializzazione in optometria è però a numero chiuso e, per essere ammessi, è necessario sostenere con esito positivo un test su varie materie quali, matematica, fisica, biologia, chimica e scienze della terra ed astronomia.

 

Requisito fondamentale per diventare ottico è, in ogni modo, una robusta passione per il settore: non basta preferire infatti questa professione per cercare uno sbocco lavorativo, è rilevante anche avere un evidente interesse per tutto quello che riguarda l’occhio e l’ottica a livello tecnico-scientifico. L’ottico optometrista può operare come lavoratore autonomo, aprendo una propria attività, come impiegato presso realtà qualificate in ambito ottico o optometrico, oppure come scienziato e sviluppatore in ambito aziendale, occupandosi della attuazione vera e propria delle differenti tipologie di lenti correttive. Recenti studi di mercato hanno dimostrato che il settore sembra essere ancora particolarmente vitale, visto che i numeri comunicano che ci sono 28 mila professionisti e 9.800 negozi di ottica nel nostro paese, quindi questa strada sembra dare ancora salde garanzie di occupazione.

 
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